Diversity & Inclusion in azienda: cos'è e quali sono le categorie interessate

diversity and inclusion in azienda

Negli ultimi anni si sente parlare di Diversity & Inclusion in ambito lavorativo, spesso abbreviata in D&I, ma non tutti ne conoscono il reale significato, presi come siamo dai tempi sempre più veloci che viviamo. Al contrario, tornare all’origine di una sigla può aiutarci a capire meglio di cosa stiamo parlando e perché.

Scopriamo cosa si intende per Diversity & Inclusion e quali sono le migliori azioni da intraprendere nella nostra azienda.

 

Diversità e Inclusione: significato nel contesto lavorativo

“Diversity & Inclusion” è un’espressione che unisce due termini molto diversi, da non confondere. Per comprenderne il significato, soprattutto in un contesto lavorativo, è utile analizzarli separatamente. Per “diversità” si intende riconoscere che tutti noi, siamo diversi gli uni dagli altri. Sembra un fatto scontato, ma nella realtà non lo è. Se, infatti, andiamo ad ascrivere alcune diversità specifiche categorie, a rischio discriminazione e pay gap, scopriamo che questa diversità, per portare valore, necessita di “inclusione”. Detto in parole semplici, quando si parla di Diversity & Inclusion in azienda si intende un insieme di azioni, strumenti e accorgimenti che consentano a chi lavora in azienda di essere produttivo, a partire dal proprio benessere. Queste azioni (che portano al risultato dell’inclusione) non sono mai le stesse, ma cambiano in base alla dimensione aziendale, alla sua demografia, alla sua sede o sedi. Ma, grande o piccola che un’impresa sia, è impensabile non fare inclusione in un contesto lavorativo.

L’attivazione di misure per l’attuazione di politiche di Diversity & Inclusion in azienda conduce ad un’altra lettera, la “E” di equità. Ed è proprio per questo motivo che spesso viene inserita nella sigla DE&I. Questo passaggio è garanzia del fatto che tutte le persone in azienda vengano trattate in modo equo. Ma equo non vuol dire uguale. Basti pensare a una persona con disabilità che necessita di ausili per essere produttiva: quest’ultima non riceve un beneficio esclusivo, riceve degli strumenti per poter lavorare.

 

Categorie che identificano la diversità sul lavoro

Una volta chiarito il significato di Diversità e Inclusione in ambito aziendale, è utile definire le categorie che identificano la Diversity:

  • Gender
  • Etnia
  • Religione
  • LGBTQ+
  • Aging

All’elenco dovrebbe essere giustamente aggiunta anche la disabilità, anche se – incredibile ma vero – molto spesso anche gli addetti ai lavori se ne dimenticano o la ignorano, come fosse un mondo a sé. Ma non solo: ci sono anche le diverse estrazioni sociali e culturali a sancire nuovi “gruppi” della Diversity. Alla lista mancano infatti anche i millennials, gli Over 50, i DSA (che sono sul confine con la disabilità) e le PAS.

 

Il fenomeno dell’Intersezionalità

Non da ultimo, quando si parla di diversity and Inclusion in azienda, è corretto parlare anche del fenomeno dell’intersezionalità. Quest’ultimo può essere spiegato come una sovrapposizione di più condizioni che, rese singolarmente, non porterebbero ad una potenziale discriminazione, ma, messe insieme, ne diventano la causa. Vasta è la letteratura sul tema, e le aziende non sempre possono disporre di esperti in materia. Basterà dunque ricordare che la discriminazione in azienda può essere dietro l’angolo, a seconda del combinarsi di situazioni soggettive e in relazione all’ambiente circostante. Si esce così dal confine, sempre meno reale, delle “categorie”, a favore di uno sguardo più aperto verso la diversità umana.

Dunque, come fare per implementare correttamente misure di Diversity & Inclusion in azienda? Il primo consiglio è quello di evitare che tutte le azioni orientate verso inclusione e che portano all’equità, siano fini a sé stesse, contribuendo a riempire il cielo di “effetti rainbow” che, oggi, non sono più utili a nessuno.