6 segnali per capire quando cambiare lavoro

Quando Cambiare Lavoro

Risvegli sempre più faticosi, situazioni di conflitto e un costante senso di insoddisfazione sono solo alcuni dei campanelli d’allarme che possono aiutarci a capire quando cambiare lavoro. La decisione non è mai semplice né immediata, viste le difficoltà di trovare una nuova occupazione e le preoccupazioni legate al cambiamento nel suo complesso.

Se nonostante gli sforzi e una buona dote di determinazione la propria situazione lavorativa è diventata insostenibile, è bene convincersi che forse è arrivato il momento di dire basta.

Ecco 6 segnali che aiutano a capire che è ora di cambiare lavoro.

 

#1 Ogni giorno è un incubo (infinito)

“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai nemmeno un giorno” diceva Confucio. Eppure, anche quando sulla carta siamo chiamati a svolgere il lavoro dei nostri sogni, recarsi in ufficio può diventare un incubo: ogni risveglio è fonte di malessere fisico e psicologico, le giornate sembrano infinite e l’ufficio viene percepito come una prigione. Se ti capita spesso di vivere queste situazioni, probabilmente è arrivato il momento di trovare un nuovo lavoro o il rischio è quello di precipitare nella sindrome da burnout.

 

#2 Si è perennemente insoddisfatti

La mancanza di stimoli e gratificazioni, così come la perdita di interesse verso le proprie mansioni possono seriamente minacciare il benessere di ogni lavoratore. In questi casi ci si ritrova in uno stato di perenne insoddisfazione che si ripercuote negativamente sulla produttività e sullo stato d’animo con cui si affrontano le giornate lavorative. Anche in questo caso, forse è il momento di sistemare il curriculum e dare un’occhiata alle offerte di lavoro.

 

#3 Non si hanno opportunità di crescita e di carriera

Uno dei principali motivi che spingono a cambiare lavoro è la mancanza di opportunità di crescita professionale. Quando percepiamo che l’ambiente lavorativo non ci permette di imparare più nulla di nuovo, né di migliorare, né di fare carriera, forse è giunta l’ora di guardarsi intorno e valutare nuove opportunità. Il consiglio non vale solo per gli ambiziosi, ma per tutti quelli che desiderano ritrovare la giusta carica e una buona motivazione per alzarsi al mattino e recarsi in ufficio, magari addirittura con il sorriso.

 

#4 Lo stipendio non è adeguato

Inutile negarlo: la variabile economica è un incentivo di non poco conto, oltre che un segnale che ci aiuta a capire quando cambiare lavoro. Se la retribuzione non è più commisurata al carico di lavoro sostenuto o se avvertiamo che lo stipendio non è in linea con le nostre aspettative e le nostre capacità, il primo passo è quello di provare a rinegoziare le condizioni contrattuali, facendo valere le nostre ragioni. Qualora non dovesse funzionare, cambiare lavoro è il modo migliore per non svalutare se stessi e i propri sforzi, tentando di ottenere lo stipendio che pensiamo di meritare.

 

#5 L’ambiente di lavoro è carico di tensioni e conflitti

La qualità dell’ambiente lavorativo, così come il rapporto con colleghi e dirigenti, è uno dei fattori chiave nel determinare il nostro benessere mentale in ufficio. Per questo, ritrovarsi a lavorare in un contesto carico di ostilità, conflitti e tensioni può trasformarsi in un deterrente, rendendoci insoddisfatti, stressati e, alla lunga, meno produttivi. In questi casi, l’ipotesi di cercare un nuovo lavoro rappresenta una soluzione valida ed efficace per tirarsi fuori da una situazione divenuta insostenibile.

 

#6 Il lavoro condiziona il nostro umore e la vita privata

Alzi la mano chi almeno una volta è stato tacciato di “portarsi il lavoro a casa”. Non parliamo solo di chi è costretto a fare le ore piccole per terminare una presentazione o completare un progetto urgentissimo, accumulando ore di straordinari non pagati. Parliamo anche di chi, più o meno consapevolmente, si trascina ansie, stress e preoccupazioni direttamente dall’ufficio a casa. In tali circostanze, è innegabile quanto il lavoro sia in grado di condizionare irrimediabilmente il nostro umore, interferendo con la nostra vita privata, i nostri affetti e la quotidianità. Cosa fare per non diventare workaholic? Armarsi di coraggio e fare il grande passo, cercando una nuova occupazione.

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